Parvovirosi nei cani, sintomi prevenzione e cure

Cucciolo di cane

Tipica dei cani non vaccinati e dei cuccioli, la parvovirosi nei cani è una forma molto aggressiva di una malattia che si trasmette tramite il contatto del cavo orale con le feci. Da questo si può facilmente intuire come, all’interno di una cucciolata, basta che un cucciolo sia malato per contagiare anche gli altri. Allo stesso tempo è bene per chi tratta con i cani, utilizzare guanti monouso o disinfettarsi le mani per evitare di infettare involontariamente un cane dopo averne toccato uno già malato.

Sintomi

Il parvovirus viene espulso nelle feci dei cani anche dieci giorni prima che compaiano i primi sintomi. Quando essi si manifestano, infatti, il cane può nel frattempo già aver infettato suo malgrado altri cani. Il fenomeno si manifesta principalmente nel periodo che va dalle prime settimane di vita del cane al sesto mese, ovvero quando è terminato il primo ciclo di vaccinazione.

Per riconoscere la presenza della parvovirosi nei cani si possono riscontrare diversi sintomi tra cui una diarrea continuata e maleodorante, il vomito, dolori forti all’addome, febbre, inappetenza, tachicardia, sangue e muco nelle feci e un prolungato senso di abbattimento. All’inizio il cane espelle il virus attraverso le feci, successivamente si manifestano i diversi sintomi.

Questo virus colpisce diversi organi tra cui il fegato, i reni e il cuore, che presentano difficoltà nel loro corretto funzionamento, arrivando in alcuni casi anche al blocco del funzionamento degli stessi.

Prevenzione

Per prevenire la parvovirosi nei cani è fondamentale l’igiene delle mani, disinfettandole soprattutto dopo aver toccato dei cani sconosciuti o dei cuccioli, che sono coloro ad essere più soggetti a questo fenomeno. Non è sufficiente un semplice lavaggio delle mani, in quanto il parvovirus è molto resistente, anche ai detergenti di uso comune, e può rimanere all’’interno dell’ambiente domestico per molti mesi in quanto resiste tranquillamente alle normali temperature.

Cure

La parvovirosi non è una malattia mortale, ma abbassa le varie difese immunitarie e possono essere diverse le infezioni di tipo secondario che possono colpire l’organismo portando, in casi estremi ma possibili, anche alla morte.

La terapia contro la parvovirosi nei cani è a base di antibiotici con una riprogrammazione dell’alimentazione che deve avvenire tramite sondino rino-gastrico effettuata dal medico veterinario che serve a rimuovere il liquido acido per poi procedere con un’alimentazione di tipo liquido.

Si consiglia di intervenire in maniera tempestiva non appena si verificano i primi sintomi o ci sono i primi sospetti in quanto la forma acuta della malattia raramente prevede casi di superamento. La parvovirosi può essere identificata per tempo e, quindi, curata, ma spesso le diagnosi sono tardive e l’unica cura davvero efficace è quella della prevenzione tramite vaccinazione. Questa si rivela decisiva anche e soprattutto laddove il nostro cucciolo frequentasse altri cani di cui non si conosce lo stato di salute e di vaccinazione e non c’è modo per essere totalmente sicuri che il nostro amico a quattro zampe sia esente dal rischio di essere contagiato.

Per eseguire il vaccino bisogna rivolgersi ad un veterinario e spesso si procede a farlo già dall’ottava settimana di vita del cane, con un richiamo alla dodicesima. Questo perché la malattia è, come abbiamo visto, pericolosa ed ogni forma di prevenzione è preferibile a quella di correre rischi azzardati per la salute del nostro cane e di quelli che lo circondano.

Caniepadronifelici

Ho vissuto senza animali domestici per 30 anni, anni accompagnati dalla paura verso cani e gatti che mi è stata trasmessa da mia madre. Oggi mi chiedo come abbia potuto vivere tanti anni senza la loro compagnia. Se non si è capito ci siamo conosciuti, la paura è passata e siamo diventati grandi amici :)

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