Il Komondor, noto anche come Kiraly oppure ancora come cane da pastore ungherese, è un animale dall’aspetto alquanto singolare.
Questa razza, originaria dell’Est Europa (Ungheria per l’esattezza se si vuole trovare una patria d’elezione) è ad oggi ufficialmente riconosciuta anche dalla Federerazione Cinofila Internazionale (FCI). Impariamo a conoscerla un po’ meglio.
Origini
A parere degli esperti la razza qui in esame ha origini abbastanza antiche. Pare infatti che già intorno al 1200 essa colonizzasse l’Ungheria e quindi l’Europa muovendosi a seguito del popolo Cumano. A fornirci questa datazione è l’esperto Paolo Honsch.
Dai primi esemplari di Komondor qui giunti si sarebbero in seguito originati i cani del Tibet, una razza particolarmente vigorosa molto presente in alcune zone asiatiche.
Le popolazioni più antiche, soprattutto gli Unni, avevano assegnato al Komondor il ruolo di cane da pastore nonché di animale da addestrare per dar vita a violenti combattimenti tra bestie.
Qualche secolo più in là, siamo già nel 1500, il Komondor inizia per fortuna ad essere impiegato principalmente per tenere a bada ovini e bovini e viene considerato uno degli esemplari canini più vigili ed obbedienti in assoluto. Tale prerogativa ne facilita ovviamente la diffusione.
Soltanto agli inizi del secolo scorso però i canoni tipici di questa razza vengono definiti e fissati in appositi manuali. Da allora in poi i Komondor iniziano ad essere presenti anche oltre i confini europei colonizzando, per così dire, soprattutto l’area degli Stati Uniti.
Come riconoscere un Komondor
Il Komondor è un cane dall’aspetto alquanto singolare e difficilmente è possibile confonderlo con altre razze. Si tratta di un animale di taglia medio-grande, spesso dotato di una struttura fisica davvero possente. Ha infatti una testa molto grande e riccamente coperta di pelo, un muso parecchio sviluppato, orecchie lunghissime ed occhi di forma allungata. Il suo corpo si orienta soprattutto nel senso della lunghezza, ha un petto abbastanza largo, arti robusti, grossi artigli nonché pelo ispido, folto, lanoso e lungo sino al suolo. Questa razza ha sempre vello bianco e cordato.
Tanto per rendersi meglio conto della stazza dell’animale diremo che avrà altezza pari ad un’ottantina di centimetri e peso non superiore ai 60 chili se l’esemplare di riferimento è maschio. Le femmine hanno in media un’altezza stimabile intorno ai 70 centimetri e raggiungono un peso massimo di 50 chili circa.
Il comportamento ed il carattere del Komondor
Iniziamo subito col dire che il Komondor non è esattamente un cane da compagnia. Questa razza infatti, per quanto legata al suo padrone e sempre ben disposta verso i bambini, è normalmente poco incline a dispensare dimostrazioni d’affetto agli umani e, tutto sommato, quasi mai alla ricerca di coccole e carezze.
Tratto distintivo della specie parrebbe essere l’obbedienza. Un Komondor smette di compiere qualsiasi azione se il padrone lo chiama o gli intima di fare altro. Un ulteriore marchio di fabbrica è la fedeltà al suo umano. In caso di aggressione al padrone o ai piccoli di famiglia, l’animale lotterebbe con ardore e coraggio per proteggere quelli che riconosce come parte del suo branco.
Si tratta di un cane comunque molto tranquillo, nonostante lo si sia a lungo impiegato in combattimenti clandestini, vigile e scarsamente propenso a fidarsi degli altri. Perfetto per la pastorizia e come cane da guardia, questo animale è il risultato di un enorme lavoro di selezione genetica. Il komondor può adattarsi anche alla vita domestica, ma predilige vivere in ampi spazi aperti.
La salute del Komondor
Di cosa ha bisogno un Komondor per vivere bene ed il più a lungo possibile? Questo cane non richiede chissà quali attenzioni. Per garantirgli salute e prosperità basta infatti evitare che il folto pelo cordato si intrecci in nodi. Diversamente l’animale, per quanto curato dal punto di vista dell’igiene, rimarrà sempre sporco ed emanerà cattivi odori. Le cattive condizioni del pelo basterebbero tra l’altro ad esporlo maggiormente al rischio di contrarre infezioni e malattie. I nodi infatti sono i punti in cui si annida il maggior quantitativo di pulviscolo e sporcizia in genere. Da qui l’importanza di prestare sempre molta attenzione al pelo del cane.
L’animale è inoltre soggetto al possibile attacco di parassiti e zecche. Il vello, carattere distintivo di questa bestiola, può prestarsi ad ospitare l’invasione di questi insetti con una certa facilità.
In condizioni di vita ottimali un Komondor, forte e vigoroso com’è, ha un’aspettativa di vita abbastanza lunga che si aggira sui 10/12 anni.
Komondor prezzo
Qualora si volesse acquistare un esemplare di Komondor l’esborso medio richiesto sarebbe pari a circa un migliaio di euro. Il suggerimento però è quello di controllare prima il canile di zona. Se si avesse la fortuna di trovare un simile animale in queste strutture si risparmierebbe del denaro e si salverebbe una piccola vita a quattro zampe.
Foto copertina di: David Blaine innen: Spokane, USA – Flickr, CC BY 2.0, Hivatkozás.