L’epilessia e l’attacco epilettico nel cane

Continental bulldog

L’epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale che causa l’iperattività di alcune cellule cerebrali, causando le cosiddette crisi epilettiche. Una malattia che può colpire chiunque, esseri umani e animali. Di seguito vedremo come si presenta nel cane e come fare per gestire l’esemplare che ne è affetto, sia durante una crisi che dopo.

Tipi di epilessia

Esistono due tipi di epilessia:

  • epilessia idiopatica, che presenta cause ignote, ereditarie o genetiche
  • epilessia secondaria, causata da neoplasie al cervello o da ictus

Spesso le crisi convulsive vengono associate erroneamente all’epilessia, mentre invece questa malattia è caratterizzata da crisi convulsive ricorrenti non associate a patologie intracraniche progressive.

Sintomatologia e fasi di un attacco

I sintomi tipici sono: disfunzioni muscolari, sensoriali e psichiche, con o senza convulsioni. Le crisi durano da uno a tre minuti e possono essere suddivise in quattro fasi:

  • prodromo, caratterizzata da repentini cambiamenti umorali e comportamentali
  • aura, dove compaiono i primi sintomi come salivazione, stordimento, vomito, irrequietezza.
  • attacco vero e proprio, dove l’animale perde conoscenza, digrigna i denti, sbava, e perde il controllo degli sfinteri
  • post-ictale, in cui il cane è confuso come se fosse ubriaco.

Il recupero è graduale, in alcuni cani si presenta una temporanea cecità successiva all’attacco che poi scompare con i minuti o le ore.

Cause

Fra le cause più frequenti vi sono malformazioni congenite, meningioencefaliti, danni cerebrali, scompensi metabolici, intossicazioni, neoplasie, ictus.

Diagnosi e terapia

Gli esami effettuati spesso risultano perfetti (nel caso dell’epilessia idiopatica), ciò rende la diagnosi complessa, ma ovviamente possibile con esami approfonditi e mirati.

La terapia si basa sull’assunzione di farmaci antiepilettici ( Fenobarbital, Diazepam, bromuro di potassio) che ovviamente non curano la malattia ma la rendono più lieve.

I cani giovani rispondono meglio alle cure, ma va detto che spesso i veterinari preferiscono evitare la somministrazione di medicine (che affaticano il fegato e non permettono poi la sospensione, pena la riacutizzazione della malattia), ad esempio quando le crisi sono sporadiche, come una volta al mese.

Come aiutare il cane in caso di crisi

Le crisi epilettiche per la maggior parte delle volte si verificano quando il cane è a riposo, di notte o al mattino presto. Purtroppo non si può impedire che stia male ma con alcuni accorgimenti possiamo aiutarlo a non soffrire troppo.

Spostando oggetti pericolosi, con cui potrebbe ferirsi si può evitare che si faccia del male.

Parlargli gentilmente, farlo stare al caldo, accarezzarlo, lo farà sentire meno in balia degli eventi.

Assolutamente vietato mettere le mani in bocca al cane mentre sta avendo un attacco in quanto incapace di controllarsi: potrebbe involontariamente mordere.

Da evitare la presenza di altri cani che non comprendendo cosa sta succedendo potrebbero reagire male. Se si riuscisse sarebbe consigliato monitorare la crisi con un orologio o meglio ancora filmarla così da poter mostrare il video al veterinario.

Nei momenti successivi all’attacco, mentre il cane è stordito, non gli va dato fastidio, va lasciato in pace, con acqua e cibo in abbondanza.

Caniepadronifelici

Ho vissuto senza animali domestici per 30 anni, anni accompagnati dalla paura verso cani e gatti che mi è stata trasmessa da mia madre. Oggi mi chiedo come abbia potuto vivere tanti anni senza la loro compagnia. Se non si è capito ci siamo conosciuti, la paura è passata e siamo diventati grandi amici :)

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