Per quelli che possiedono un animale, quella di ricorrere al dog sitter è una delle migliori soluzioni quando, prima di partire per una vacanza, si trovano con il problema di trovare una sistemazione idonea per il proprio pet.
Portarlo con sé in vacanza? Purtroppo in Italia sono ancora pochi i posti di villeggiatura veramente attrezzati per accogliere gli animali e molto spesso le regole imposte dalle strutture limitano notevolmente la libertà dei padroni. All’estero la “coscienza dei diritti dell’animale” pare essere più sviluppata, ma i numerosi documenti di viaggio, gli accertamenti veterinari e le vaccinazioni richiesti, laddove non è obbligatoria anche la quarantena, scoraggerebbero anche i proprietari più determinati.
Non resta quindi che dare una risposta al dilemma: rinunciare alla vacanza per stare con il proprio animale oppure cercare qualcuno che lo accudisca? Inutile negare la necessità di staccare dalla routine quotidiana dopo un anno di lavoro, perciò non rimane che trovare a chi affidare l’animale.
Oltre alla sistemazione dell’animale in una pensione, oggi ci sono altre due soluzioni possibili: assumere un dog sitter oppure aderire al servizio “Animale alla pari” promosso da alcune sezioni locali dell’Enpa.
3 soluzioni possibili con il dog sitter
In Inghilterra il lavoro di petsitter è diventato una vera professione e chi desidera praticarla deve iscriversi all’Associazione nazionale petsitter registrati. L’associazione ha individuato tre diversi tipi di servizi:
- Il padrone dell’animale porta il proprio pet a casa di chi lo deve accudire. Il petsitter si occupa esclusivamente di quell’animale rimanendo nella tranquillità della sua abitazione.
- Il petsitter si trasferisce nell’abitazione del cliente e lì si occupa dell’animale. Questa è la soluzione migliore per chi non vuole lasciare incustodita la casa durante le vacanze oppure possiede più di un animale; in questo modo, inoltre, l’animale rimane nel suo ambiente.
- Il petsitter non bada tutto il giorno all’animale, ma si reca da lui solo per portarlo fuori per la passeggiata quotidiana, per preparargli la pappa e per controllare che stia bene ed eventualmente contattare il veterinario se ci sono dei problemi.
In Italia stanno iniziando a nascere aziende che offrono un servizio organizzato di dog sitter. Il vantaggio di rivolgersi a un’azienda piuttosto che ad un privato sta nel fatto che queste strutture si fanno garanti della serietà delle persone a cui viene affidato l’animale.
Ma quali sono i dog sitter prezzi? Le tariffe variano sia in base al tipo di prestazione richiesta sia a seconda della città dove si svolge il servizio. Dog sitter Milano, Roma, Torino, Bologna, Verona, Padova, Firenze contano il maggior numero di ricerche sul web. Inoltre nelle grandi città (sopratutto del nord Italia come Milano e Torino), i proprietari sono più disposti a pagare profumatamente i dog sitter, facendo lievitare i prezzi di mercato. Ovviamente la grande domanda di questa figura professionale fa aumentare il numero di persone che pensano al dog sitter come lavoro per portarsi a casa uno stipendio.
Quanto guadagna un dog sitter?
Come per le babysitter, la retribuzione è oraria per un impegno di poche ore; è richiesto, invece, un compenso forfettario se l’animale va accudito tutto il giorno.
Uno dei fattori da considerare oltre al tempo è quello del doversi spostare o meno da casa. Solitamente la tariffa oraria se il cane sarà tenuto nella propria casa è di circa un terzo più alta rispetto a quando si deve andare a casa di qualcuno. Ma questo è ovviamente molto soggettivo perchè dipende quanto tempo e quanto costa recarsi a casa del cliente.
Ovviamente il prezzo di un’ora (per esempio 8 euro) può essere scontato se le ore diventano due (12 euro in totale) o anche di più, cosi come un prezzo di favore è assolutamente da prendere in considerazione se il servizio è svolto per più giorni alla settimana.
Se i proprietari del cane (o del gatto) sono in viaggio e lasciano il cane a casa vostra, potete calcolare una tariffa giornaliera, per esempio di 15 euro.
Lavorare con i cani può diventare un lavoro a tempo pieno, ma come diventare dog sitter?
Teoricamente si tratta di un lavoro che potrebbero fare tutti, la parte difficile diventa quella di riuscire a procurarsi i clienti. Ovviamente si dovrebbe avere già esperienza con gli animali e leggere un pò di libri non farebbe assolutamente male anche se si è già possessori di cani.
Infatti informandoti (anche su internet) potresti essere capace di migliorare persino alcuni difetti del cane. I padroni saranno lieti di notare che dopo alcune ore passate con te, il loro cane ha corretto alcuni suoi comportamenti fastidiosi (magari tirava troppo al guinzaglio o saltava sulle persone). Questo oltre a mantenere il cliente, ti permetterà di ottenere un’importante referenza che sicuramente sarà pubblicizzata ad altri loro amici che possiedono cani.
Le tue conoscenze ti permetterebbero di limitare i rischi di un’uscita con il cane. Per esempio sapevi del pericolo dei forasacchi in campagna? Sai cosa può o non può mangiare il cane? Insomma diventa un esperto sui cani e trovare i clienti sarà molto più facile, oltre a rendere migliore il tempo che passerai insieme ai cani.
Soluzioni alternative al dog sitter
“Animale alla pari” invece, consiste in uno “scambio di animali”, ovvero una famiglia si rende disponibile a ospitare l’animale di un’altra famiglia in ferie e, in seguito, quest’ultima si impegna a contraccambiare il favore.
L’idea è nata anche dalla volontà di garantire benessere agli animali e aiutare i proprietari in difficoltà nel periodo di vacanza, poiché nonostante le numerose battaglie condotte dall’Enpa, sono ancora poche le spiagge attrezzate che accettano gli animali e molte non sopperiscono a tutti i bisogni di animali e padroni.
Aderire al servizio è molto semplice: innanzitutto bisogna sapere se l’Enpa della propria zona dispone di questo servizio. Successivamente basta entrare nel sito locale dell’Enpa e scaricare l’apposito modulo da restituire compilato via e-mail; le coppie di famiglie “compatibili” vengono poi messe in contatto. La compatibilità fra le famiglie è stabilita in primo luogo in base al periodo di vacanza indicato nel modulo (naturalmente si scelgono persone che si assentano in periodi differenti); nel secondo step si controllano le informazioni aggiuntive come per esempio il fatto che un cane possa convivere con un gatto oppure non va d’accordo con un animale dello stesso sesso, cosa che porta spesso a non soddisfare la domanda di tutti i richiedenti.
L’idea non è ancora molto praticata ma gli ideatori dell’iniziativa sono convinti che sia utile riproporre ogni anno il servizio, diffondendone la conoscenza.