Quando di un cane diciamo “gli manca solo la parola!” sembra una frase carina, ma se percepita in senso letterale, non è cosa da poco.
Mettiamola così, noi umani siamo abituati a privilegiare la comunicazione verbale, mentre per ovvie ragioni i cani privilegiano quella non verbale: la difficoltà è palese, non trovi? Potrà sembrare facile comunicare con il tuo cane, perché in fondo è intelligente, ti capisce … ma è davvero così? Il cane, in quanto specie diversa, non ha dimestichezza con i nostri mezzi di comunicazione, di conseguenza le parole non risultano efficaci.
Al fine di comunicare efficacemente col tuo cane, devi tenere presenti un paio di punti fondamentali:
- Il cane reagisce agli stimoli, non alle parole. Vale a dire, agisce a seconda di cosa ottiene. Qualunque cosa faccia, lo fa perché punta a un “premio” ben preciso, a prescindere da se il comportamento sia positivo o negativo. Ad esempio, il fatto che ti salti addosso non appena arrivi a casa, è una richiesta di attenzioni, ti sta dicendo che è felice di rivederti, certo, ma anche vuole che tu giochi con lui.
- Il cane non generalizza. La comunicazione umana spesso si basa sul contesto, vale a dire, riesce difficile comprendere un messaggio se fuori dalle sue coordinate geografiche e temporali specifiche. Bene, anche per i cani è così. Un esempio pratico: se tu insegni al tuo cane a stare seduto in cucina, lui legherà quel comando solo a quel luogo specifico, perciò se gli chiedi di farlo in un altro posto, difficilmente risponderà. Dovrai ripetergli lo stesso insegnamento in 3-5 luoghi diversi perché si renda conto che vale ovunque.
- Come già detto, il cane non capisce le nostre parole, può essere che nell’arco della sua vita in famiglia riuscirà a riconoscerne alcune, ma fondamentalmente, il cane riconosce il tono della voce, non la parola in sé. Inoltre si concentra di più su gestualità e mimica, dunque più che parlare, devi mostrare, esprimere a gesti.
Ora, tenendo presenti questi punti, per evitare di incoraggiare dei comportamenti sbagliati, puoi sfruttare dei piccoli, basilari stratagemmi. Prendiamo alcuni dei “vizi” più comuni per un cane.
- Saltare addosso. Come già detto, è un modo per il cane di richiedere la tua attenzione, perciò se vuoi porre fine a questa sua abitudine, urlargli contro non servirà a nulla, piuttosto mostra indifferenza, fingi di non esserti neppure che accorto che è lì (può sembrare crudele, ma, ripeto, il cane reagisce solo agli stimoli non verbali). Per una procedura più drastica, esci dalla stanza, chiudendo la porta, e rientra un minuto dopo, ripeti più volte se necessario.
- Elemosina da tavola. Può sembrare una cosa carina, condividere il tuo cibo col tuo migliore amico a quattro zampe, ma alla lunga può creare problemi. Ripeto, il cane lega ogni comportamento a un contesto specifico, quindi se impara che stare lì a fissare il padrone mentre mangia, o abbaiare, equivale a ricevere cibo in cambio, lo farà ogni volta. Non cedere. Mai.
- Dipendenza dal padrone e dal gioco. Non riesce proprio a stare da solo, quando esci fa ammattire i vicini abbaiando, oppure ti chiede di giocare nei momenti meno opportuni … come fare? Vale lo stesso che per il primo punto: ignoralo.
Ricorda che il cane osserva il tuo comportamento, non ascolta le parole, e poiché, ripeto, lega ogni comportamento a un contesto, se urli, ti sbracci o al contrario lo accarezzi e lo coccoli, a prescindere dal comportamento sbagliato o meno, lui darà per scontato che la tale azione susciterà quella specifica reazione.
Non cedere mai. Non importa quanto insista o ti intenerisca, se cedi anche solo una volta rischi di compromettere tutto.